Nella seconda intervista della rubrica Who’s Who, Chiara Venezia (Investment Director di LBO France) intervista Giuseppe Scolaro (Vicepresidente Cassa di Previdenza dei Ragionieri) sul tema degli investimenti in private market nel periodo del COVID.
Chiara Venezia: Dott. Scolaro, innanzitutto grazie per la sua disponibilità. Abbiamo appena attraversato la crisi legata al Covid. Devo dire che mi ritengo fortunata, perché noi non ci siamo mai fermati. Le società in portafoglio stanno reagendo bene e abbiamo fatto il closing di un’operazione il 12 maggio. Come ha impattato il Covid sulla vostra attività?
Giuseppe Scolaro: L’impatto del Covid su commercialisti ed esperti contabili non ha comportato lo stop dell’attività professionale, anche perché noi siamo fortemente investiti dalla necessità di supportare le aziende clienti nell’assistenza alla posizione dei vari provvedimenti di sostegno al calo dei redditi, piuttosto che al calo del fatturato. Tra questi ricordiamo l’impegno sul bonus INPS per gli autonomi iscritti, appunto all’INPS, per i mesi di marzo e aprile. Nonché l’impegno per una postergazione dei versamenti, che adesso sono slittati al 16 di settembre. Sull’Ente, ovviamente, il Covid ha avuto un impatto significativo. Questo sia sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro, che ha visto gran parte del personale impegnato nel lavoro agile, sia per quanto concerne il Consiglio di Amministrazione, che ha visto adottare provvedimenti di postergazione e rilassamento dei contributi. Inoltre, l’attività di gestione dell’erogazione del reddito di ultima istanza ha visto l’Ente impegnato, tra aprile e maggio, nell’anticipazione del bonus, cosa che ha comportato la necessità di ripianificare le attività di investimento finanziario al successivo anno per la contrazione dei flussi finanziari.
Chiara Venezia: Quanto pesano gli investimenti alternativi sul totale delle masse attualmente gestite? E quali tipologie di investimenti alternativi avete privilegiato fino ad oggi? Nello specifico, preferite investire le vostre risorse in un minor numero di gestori o preferite una maggior diversificazione?
Giuseppe Scolaro: Il peso degli investimenti alternativi liquidi, in particolar modo il private equity, per quanto ci riguarda è pari al 3,9% degli investimenti, con un controvalore di 78,6 milioni di euro valorizzati in gran parte con il NAV aggiornato al 30 giugno del precedente anno. Dall’inizio del 2020 abbiamo presidiato la categoria degli investimenti alternativi liquidi con un investimento di 15 milioni nel settore del secured loan sul mercato europeo, che abbiamo suddiviso selezionando tre fondi di investimento di uguale importo.
Chiara Venezia: In futuro pensate di rivedere la vostra asset allocation sugli alternativi? Se sì, in che modo?
Giuseppe Scolaro: Sì, l’Ente ha programmato l’innalzamento della componente degli investimenti alternativi, soprattutto per creare una significativa decorrelazione rispetto all’andamento dei mercati finanziari. Per l’anno 2020 si prevedeva l’avvio di un processo di investimento di 50 milioni con un impegno a quattro anni da attuarsi mediante l’affidamento di un mandato di gestione ad un GEFIA per gli investimenti nel settore del private equity, indirizzato prevalentemente al segmento delle piccole e medie imprese. Ovviamente, l’avvento del Covid e la contrazione delle risorse investibili ci impongono di rinviare tale processo di selezione per l’affidamento al prossimo anno. L’asset and liability management per il 2020-2022 impone, però, una strategia di crescita del settore degli investimenti alternativi, dall’attuale 3,9 addirittura fino all’8,6 delle masse investite. La metà di questa crescita, appunto 50 milioni, sarà indirizzata verso il private equity; la restante parte, di circa 30 milioni, sarà indirizzata verso il private equity e l’infrastrutturale.
Chiara Venezia: Ci ha menzionato diverse asset class in cui investite. Con riferimento al private equity, quali sono le caratteristiche che ricercate nei gestori?
Giuseppe Scolaro: Solitamente ricerchiamo gestori con almeno 10 anni di esperienza alle spalle, con una specializzazione nel private equity di piccole e medie imprese, che siano dotate di una struttura organizzativa con un team di selezione degli investimenti di comprovata esperienza e un team di risk management per la valutazione dei rischi degli investimenti.Le masse in gestione, da parte dei gestori, devono essere superiori quantomeno ai 700 milioni per quelli che saranno selezionati attraverso un mandato GEFIA. In passato abbiamo selezionato gestori per investimenti diretti non tramite mandato, con masse in gestione tra i 100 e 150 milioni. Ovviamente, cerchiamo gestori con una specializzazione sul mercato primario che utilizzino anche strategie di co-investimento nella posizione del portafoglio. Siamo però aperti, anche per motivi di costi e di opportunità di investimento, alla selezione di gestori che operano attraverso fondi di fondi. Tra l’altro, ne abbiamo già due in portafoglio.
Chiara Venezia: Dott. Scolaro la ringrazio ancora per la sua disponibilità e per quanto ci ha appena raccontato. Spero di incontrarla presto di nuovo.
Giuseppe Scolaro: Solitamente ricerchiamo gestori con almeno 10 anni di esperienza alle spalle, con una specializzazione nel private equity di piccole e medie imprese, che siano dotate di una struttura organizzativa con un team di selezione degli investimenti di comprovata esperienza e un team di risk management per la valutazione dei rischi degli investimenti.Le masse in gestione, da parte dei gestori, devono essere superiori quantomeno ai 700 milioni per quelli che saranno selezionati attraverso un mandato GEFIA. In passato abbiamo selezionato gestori per investimenti diretti non tramite mandato, con masse in gestione tra i 100 e 150 milioni. Ovviamente, cerchiamo gestori con una specializzazione sul mercato primario che utilizzino anche strategie di co-investimento nella posizione del portafoglio. Siamo però aperti, anche per motivi di costi e di opportunità di investimento, alla selezione di gestori che operano attraverso fondi di fondi. Tra l’altro, ne abbiamo già due in portafoglio.
Chiara Venezia: Dott. Scolaro la ringrazio ancora per la sua disponibilità e per quanto ci ha appena raccontato. Spero di incontrarla presto di nuovo.
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